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Le poesie del Premio Mino Maccari

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Poesie varie

Concettina Colle, poetessa di Montignoso, nonchč segretaria del Premio, č l' autrice dei seguenti versi:

Viola Giannotti, di Montignoso.

Preghiera di una madre
Al figlio Luigi

Sulla porta della chiesa,
una madre piangendo prega,
la corona del rosario “ciondola”
fra le tremule mani.
In ginocchio, piano piano,
s'avvia verso l' altare “ornato di fiori”
«Madonnina, una grazia ti chiedo “per mio figlio”
ascoltami! Fa ch'io possa rivederlo ancora.»
Una lampada accesa, illumina il tuo bel volto “di madre”
Tu! Lo sai: cosa vuol dire “perdere un figlio”.
Ascolta questa madre che t' implora:
non più guerre, non più dolore “ma solo amore”
«Madonnina! Aiutali tutti... ovunque dispersi.»
Negli abissi del mare, nell'infinito cielo,
sui ghiacciai della steppa:
dove tutto č orrore e morte “senza morte”.
Una voce! Solo un nome esce dalle sue labbra.
«Mamma! Mamma!»
Poi: più nulla, tutto tace.
Nel deserto è calato il silenzio,
svanito come nebbia “che si scioglie al sole”.
Il rombo di un aereo “squarcia l' aria”
viene giù dal paese, in picchiata “rasenta i platani”.
«E' lui! Mio figlio Gigetto!»
L'ultimo saluto prima di partire “per la guerra”
lontano, laggiù: in terra straniera “oltre il mare”.
«Madonnina! Ti prego “salvalo”
solo tu puoi darci la vita,
la speranza di vivere ancora.»
Vana è stata l'attesa del suo ritorno.
Il rumore si è allontanato “svanito nell' aria”
disintegrato, annientato:
colpito dal nemico “nel cielo di Tobruk”
a soli ventitre anni “il 14 giugno 1942”.
Senza una tomba, senza un fiore “per il giovane Eroe”.

14 giugno 2004

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Il passato ritorna

Ogni giorno la Emma e Luchino passavano,
col cavallo attaccato al baroccio,
si recavano al campo, dove avevano la capanna
e gli animali.
Seminavano i campi, e facevano il fieno per l'inverno.
Durante la giornata pregavano, e tutto scorreva tranquillo.
Solo il pensiero di quel figlio alla guerra li addolorava.
Poi la triste notizia: "Gigino era morto".
Il suo aereo era stato abbattuto,
incendiato nel cielo di Tobruk,
mentre stava combattendo da eroe,
per la sua amata Patria.
Gli anni pių belli, pieni di speranze e d'amore,
finiti in quel deserto infuocato, lontano da tutti.
Non ci sono parole di conforto,
che possono alleviare i cuori di una famiglia
affranta dal dolore, per la perdita del proprio figlio.
Tutto il paese piange, la morte di Luigi Giannotti,
tenero fiore appena sbocciato e giā reciso.
Giovane coraggioso, amato e stimato da tutti.
Con le sue acrobazie sfiorava i tetti delle case,
tenendoci tutti col fiato sospeso, temendo per la sua vita.
La guerra continua, non c'č pace in questo mondo,
il sangue dei vinti scorre per le strade, seminando terrore,
ne pagano anche quelli che non sono ancora nati.
Tanti giovani eroi son caduti facendo il proprio dovere,
ricordàti, o dimenticàti.
Seppelliti sotto la neve, sotto le macerie, in fondo al mare,
disintegrati nell'aria, o dispersi in qualche parte del mondo.
Ma tu sarai sempre vivo nei nostri cuori, come allora.
Ogni anno, a ricordo di noi tutti e dell'Arma dell'Aereonautica,
nell'anniversario della tua morte una corona d'alloro adornerā il tuo ceppo.

«Decorato di 2 medaglie d'argento al valor Militare,"14 giugno 1942"»

14 giugno 2005

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Cos' č l' amore

Io sono il sole, la luna, le stelle,
sono l'alba, il tramonto,
un giardino fiorito
di rose scarlatte.
Un fuoco che brucia,
di ardenti passioni,
un cuore che batte,
di tremule mani.
Io sono il vento,
la pioggia, l'uragano,
il mare in tempesta,
il volo di un gabbiano.
Le placide onde
che sbocciano a riva
l' ancora di salvezza
che chiama la pace.
La felicità, la speranza
che allietano il cuore,
l' arancio fiorito
il candido giglio.
Una stretta di mano
una tenera carezza
l' amore di un bambino
che ha solo tristezza.
"Io, sono l' amore"
"Io sono la vita"

2 maggio 2002

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Giovani scatenati

Giovani scatenati,
che trovate la morte sulle strade,
perche non vi fermate?
La vostra vita è un fiore
sbocciato da poco.
Vivetela senza fretta... Non correte!
Godete quel dono d' amore.
La giovinezza è bella,
sfruttatela con gioia.
Non date dolore e strazio,
a chi vi ha cresciuto,
tuffandovi nella droga
o finiti sull'asfalto di una strada.
Amatevi sulla spiaggia
tra il mormorio del mare,
il tramonto del sole.
Nei prati, nei boschi,
all' ombra di grandi piante.
Godete di quell' amore puro
senza droga ne morte.
Solo così la gioventù
rifiorirà serena,
lontana da malattie inguaribili.
Ritornate come una volta!
fate le serenate al chiaro di luna,
sotto la finestra della vostra amata.
Fermatevi... Non correte!
La vita è un lampo!
"Quel fiore appassirà"

1994

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Amore profano

Tornano le rondini nel cielo,
annunciano l' attesa primavera,
squillano festose le campane,
fioriscono i gerani sui balconi...
ma c'è l' inverno nel mio cuore senza te.

Uomo che mi facesti innamorare
indossando un abito talare,
sotto quell' abito c'era un cuore
che voleva amare.

Nella piccola cappella
mi cercavi tra la folla
mentre dai miei occhi
scendean calde lacrime
d' amore e di dolore.

Troppo alta la barriera che ci separava,
l' abito che portavi
tu l' amavi...
come fosse la tua sposa
ma senza l' Amore il cuore non riposa !

Te ne andasti lontano
per non tornare più,
ma quando giunse a te
il mio messaggio d' amore
scritto sopra un petalo di un fiore
si riaccese la fiamma nel tuo cuore.

Sotto la pianta del melo
avvolti da un misterioso velo,
un timido bacio
sfiorò le mie labbra
le tue erano di gelo...
ancora una volta aveva vinto Lei... la Fede!

Ora riposi in quel piccolo cimitero
circondato da alberi in fiore.
D' inverno la neve stenderà il suo manto,
sembrera un presepe, non un camposanto.

Ti porto nel cuore
Ti regalo il mio pianto.

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